I FORMATI DELLE PELLICOLE      (back)
 

Il 35 mm (o 135).

Il formato di pellicola che tutti conoscono è il cosiddetto 35 mm, in quanto la sua altezza è, appunto, di 35 mm. In realtà questa pellicola non nacque per la fotografia, ma per il cinema. E' per questo scopo che essa fu dotata di forellini, infatti questi servivano per poter agganciare la pellicola agli ingranaggi del meccanismo di trascinamento. I fotogrammi avevano una dimensione di 18 mm x 24 mm.

In seguito, qualcuno decise di inventare una macchina fotografica che potesse utilizzare la stessa pellicola del cinema, ma, al fine di ottenere immagini con una migliore definizione dei particolari, la progettò in modo che i fotogrammi fossero grandi il doppio rispetto a quelli del cinema, cioè 24 mm x 36 mm.

Da allora la tecnologia si è evoluta moltissimo, ma si continua ad utilizzare la pellicola 35 mm (detta anche 135) e i fotogrammi 24 x 36.

 

 

 

Compatta che utilizza il 135 mm.

 

La macchina compatta è la più diffusa in assoluto per ritrarre momenti di vita che devono essere ricordati (compleanni, feste...). La macchina compatta, generalmente, ma non necessariamente, ha un piccolo obiettivo (fuoco fisso o autofocus); ha fissi il diaframma e il tempo di esposizione; in pratica il fotografo dovrà solo inquadrare e scattare, senza preoccuparsi di nient'altro, ma le foto saranno soddisfacenti solo se prese a distanze medie e in condizioni di luce buone (all'aperto, con luce diurna). Talvolta queste macchine montano un flash incorporato. Una delle caratteristiche principali delle macchine compatte è la presenza del mirino a visione diretta. In questo modo, come si può notare nel disegno, ciò che il fotografo vede attraverso il mirino è spostato di qualche cm rispetto a ciò che vede l'obiettivo (errore di parallasse); ciò costituisce un problema se si fotografano dei soggetti vicini, mentre tale errore diventa trascurabile se il soggetto da fotografare è lontano.

 

 

1 - obiettivo
2 - specchietto nella posizione a riposo
3 - specchietto durante lo scatto
4 - pentaprisma
5 - mirino
6 - otturatore
7 - pellicola
8 - diaframma
9 - percorso del raggio luminoso (linea tratteggiata)

Modello SLR 135mm.

 

Come abbiamo già spiegato, il modello SLR ha il vantaggio di mostrare al fotografo, attraverso il mirino, proprio l'immagine che passa dall'obiettivo e che sarà impressa sulla pellicola, non c'è errore di parallasse. Le SLR hanno anche il vantaggio di poter cambiare gli obiettivi, montando così grandangolari, normali, tele o macro, a seconda delle esigenze del momento. Le SLR hanno tutte le regolazioni del diaframma, del tempo di esposizione e della messa a fuoco, permettendo al fotografo di scattare in tutte le condizioni di luce e a qualsiasi distanza. In genere queste macchine montano anche un sistema esposimetrico per misurare la luce.La SLR di piccolo formato è la tipica macchina del fotoreporter, o del fotografo viaggiatore, insomma, è la macchina professionale per colui che si muove molto in cerca dei suoi soggetti, anche in luoghi disagevoli. Per quanto riguarda la fotografia in studio (ritratto, modelle, still-life...) la SLR 35 mm spesso è sostituita dai formati più grandi

 

 

Il medio formato (o 120).

Naturalmente, rispetto alle pellicole dei pionieri della fotografia, il formato 135 è molto piccolo, e neanche il miglioramento della tecnologia può impedire che, con un forte ingrandimento, l'immagine finisca per sgranare e perdere la definizione dei particolari. E' per questo che i fotografi esigenti, o i professionisti che necessitano di un'alta qualità, hanno sentito il bisogno di formati più grandi. E' così stata inventata la pellicola detta di "medio formato" (o 120). Essa ha alcune differenze fondamentali rispetto alla 135. Innanzitutto ha un'altezza di 6 centimetri (61 mm per l'esattezza), poi non ha i forellini, infine non è contenuta in una scatola metallica, ma è semplicemente avvolta intorno ad un supporto di plastica, insieme ad un striscia di carta nera che ha la funzione di proteggerla dalla luce.

Su questa pellicola, sono possibili fotogrammi di formato diverso, a seconda del magazzino utilizzato, e cioè

Cm : 6 x 4,5 - 6 x 6 - 6 x 7 - 6 x 9

Nell'immagine sopra osserviamo due tipi di fotogramma, il 6x4,5 e il 6x6, entrambi messi a confronto col fotogramma del formato 135 (cioè il 24x36). Come possiamo notare il medio formato offre fotogrammi assai più grandi, che danno la possibilità di mantenere una buona qualità dell'immagine, specialmente una buona definizione dei particolari, anche negli ingrandimenti maggiori.

 

La maggior parte di  queste macchine a medio formato(120),sono SLR a tutti gli effetti ,perché, come le loro sorelle minori di piccolo formato, adottano la tecnologia reflex, hanno tutte le funzioni, l'esposimetro, il pentaprisma, prevedono il cambio degli obiettivi, ecc...
Le più famose nel mondo sono le svedesi Hasselblad e le giapponesi Zenza Bronica.
Una delle caratteristiche fondamentali di queste macchine, non posseduta dal piccolo formato, è la possibilità di cambiare non solo l'obiettivo, ma anche il magazzino. Pertanto su uno stesso corpo macchina è possibile montare magazzini diversi (potendo così effettuare fotografie 6x4,5 o 6x6 o 6x7 con la stessa macchina).

 

 

Un'altra caratteristica di molte macchine di medio formato è quella di avere il mirino a pozzetto, in cui il fotografo guarda generalmente dall'alto verso il basso.

 

Esiste una celebre macchina di medio formato che è stata usata da molti fotografi professionisti per tanti anni. Si tratta della Rolleiflex.La sua caratteristica principale è quella di essere una reflex binoculare, ovverosia di avere due obiettivi di cui uno, quello superiore, serve per portare l'immagine al mirino a pozzetto ed è utilizzato dal fotografo per inquadrare e mettere a fuoco, l'altro, quello inferiore porta l'immagine alla pellicola. Ovviamente si ripresenta il problema dell'errore di parallasse, ma questo non ha impedito alla Rolleiflex di essere una macchina di alta qualità.

 

 

 

Le pellicole piane.

Si chiamano pellicole piane quelle che non sono avvolte, formando così un rotolino, ma che sono preparate in forma di lastre piane. In pratica ogni pellicola fornisce un solo fotogramma, a differenza dei rotolini 135 e 120 che forniscono molti fotogrammi. Queste pellicole sono usate per un genere di macchina fotografica professionale detta "banco ottico" , ed hanno dei fotogrammi di dimensioni molto grandi, per cui sono anche definite di grande formato.

Ecco le possibili misure del grande formato (espresse in cm):

10 x 12 - 13 x 18 - 20 x 25

La qualità dell'immagine e la definizione dei particolari che si può ottenere con queste pellicole è eccezionale e adatta a lavori di alta professionalità.

Il grande formato (banco ottico).

 

Ancora oggi, il design delle vecchie fotocamere dei pionieri della fotografia è utilizzato nel cosiddetto banco ottico, più moderno e sofisticato, ma sempre montato su un ingombrante cavalletto e caratterizzato da un soffietto nero a fisarmonica.

Questo grosso e ingombrante apparecchio, è il principe della fotografia in studio e, specialmente, del cosiddetto still-life (natura morta), ovverosia della ripresa di oggetti inanimati. Qualche volta è usato anche per la fotografia architettonica perché il banco ottico consente di correggere le deformazioni prospettiche.

La definizione dei particolari che si ottiene è tale da consentire ingrandimenti notevoli, anche poster giganti, senza perdere minimamente la qualità dell'immagine. Negli anni '30, '40, '50 il fotografo Ansel Adams, utilizzando il banco ottico, ha ripreso i parchi naturali americani producendo alcune delle più belle immagini di paesaggio, mentre Robert Mapplethorpe, sempre col banco ottico, negli anni '70, '80 ha prodotto alcune fra le più belle fotografie del corpo umano e dei fiori.